|
Noemi De Santis,
Nove, Noema, Gnoma in Duracell
Giovane imprenditrice, virus dei computer, giornalista nasce a Roma (in trasferta) per
forte volere della mamma che desidera a tutti i costi che sulla carta di identità risulti
un bel Roma Caput Mundi in realtà è una ragazza di campagna cresciuta sulle colline
mentanesi.
La sua natura: dolce, semplice, ecologa e naturalista contrasta alquanto con il tipo di
educazione militar/borghese che la famiglia ritiene dover impartire alla figlia
sottoponendola (in buona fede, ma mica troppo) ad una serie inenarrabile di violenze di
tipo "educativo" (sono ancora ben visibili le cicatrici: allergia a stare
composta a tavola, assoluta mancanza di stile nel vestire, rifiuto categorico a pettinare
il "cespuglio").
La prima violenza si consuma a 5 anni. "La bimba a casa si annoia.. mandiamola a
scuola un anno prima" Ma l'asilo, no?
La seconda violenza si manifesta nella scelta della maestra: l'unica insegnate nel giro di
20 kilometri che ancora bacchetta sulle mani.
La terza violenza quando la vecchia "bacchettatrice" finalmente va in pensione.
Urrà! arriva un maestro simpatico che spezza le lezioni con un po' di sana televisione;
in questa felice e naturale combinazione la famiglia della Gnoma cosa decide? "La
bambina ha bisogno di disciplina, cambiamo scuola."
E via si ricomincia con un'altra maestra e le stesse bacchettate!
La nuova scuola porta l'ennesima violenza: il raddoppio, il tempo pieno con due maestre
terribili.
Per la Gnoma non c'è scampo!
La situazione non migliora e continua fino all'adolescenza, in escalation, fino al liceo
privato a Roma con alzatacce all'alba, ritardi accompagnati dai genitori (che umiliazioni
inutili!) .. e all'università, sempre rigorosamente privata. La galera è un villaggio
vacanze, al confronto, dove almeno il lavaggio del cervello è finalizzato alla
riabilitazione sociale, non al disadattamento.
Ma la Gnoma è tosta e così temprata, seria, quasi bacchettona entra gloriosamente nel
mondo adulto e... scopre i maschi! Una folgorazione: tardiva ma decisiva.
Da allora è tutto un crescendo di emozioni in preparazione dell'apparizione rocambolesca
in scena, tra fumi e bagliori accecanti, di Roberto Duracel. Una strambata dalla quale non
si è più ripresa, tanto che se lo è anche sposato.
La malattia di Duracel contagia l'equilibrata Gnoma che, oltre alla passione per il
maschio, sviluppa la passione per la moto, per gli animali (raccatta tutte le creature
sperse che incontra), per lo sport, per l'alcol e per altre droghe più o meno legali
spacciate dall'erboristeria di famiglia.
E' socio fondatore della Banda del Tappo, una masnada di cazzoni sempre pronti allo
scherzo, alla battuta e appassionati bevitori del buon vino.
Torna indietro |